ISOLAMENTO E SEGNALI DI STRESS

Isolamento individuale e distanziamento sociale si sono inasprite portando le persone a condividere in modo intensificato gli spazi e i tempi domestici.

Molte fonti istituzionali, giornalistiche e social hanno puntato l’enfasi sulla positività del riscoprire le relazioni familiari, i propri hobby, l’introspezione e la calma.

Risulta evidente che queste riflessioni escludono tutti coloro che vivono soli, stavano affrontando conflitti e tensioni familiari prima dell’emanazione delle restrizioni, o uno più membri stavano valutando l’allontanamento dal nucleo familiare e dal contesto domestico.

Proviamo ad affrontare il tema della solitudine in una condizione di isolamento forzato. L’essere umano è un animale sociale che necessita di interrelazione e quindi di contatto con i simili. Nel momento della deprivazione di questo contatto l’individuo può provare un turbinio di emozioni e sensazioni che devono e possono essere gestite.

Se mal gestiti tempo e dinamica dell’isolamento potrebbero portare alla manifestazione di segnali di stress. Voglio precisare che in molti casi si attiva una resiliente che permette di gestire e sostenere la situazione senza manifestare sintomi di stress. In alcuni casi questa capacità non è sufficientemente pronta a supportare questa specifica situazione.

I livelli di resilienza sono del tutto personali e non determinano mai le qualità generali della persona. Più o meno resiliente non vuol dire migliore o peggiore di un altro.

Nei casi in cui la capacità personale di gestire il carico di stress legato alla situazione vacilli, non ci si deve allarmare perché esistono modi per migliorare il proprio stato di benessere psicologico modificando lo stato emotivo.

Primo 1 – identificare i segnali di stress da isolamento.

RALLENTAMENTO PSICOMOTORIA

DIMINUZIONE DEL SENSO DEL PIACERE

INSONNIA

PERDITA O AUMENTO DELL’APPETITO

CEFALEE

DIFFICOLTA’ DIGESTIVE

ANSIA

AGITAZIONE

DEMOTIVAZIONE

DIMINUZIONE DELLA CURA E DELL’IGIENE PERSONALE

ALTERAZIONE DEL LIVELLO DI UMORE

SENSAZIONE DI DISAGIO PSICOLOGICO

EMOTIVITA’ ALTALENANTE

Questi sono alcuni esempi di segnali di stress da isolamento. Contattare il medico per la verifica sintomatologica.

Primo 2 – piccoli suggerimenti per la gestione dello stress da isolamento.

AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA DELLE NUOVE REGOLE E DELLE RELATIVE LIMITAZIONI

La prima cosa da fare è quella di imparare le regole di comportamento e quale motivazione hanno. Aumentando la consapevolezza delle ragioni e degli obiettivi alla base delle regole imposte, si può diminuire la frustrazione legata alla mancanza di controllo e alla riduzione delle libertà personali.

CREARE DELLE ROUTINE QUOTIDIANE

È importante organizzare le giornate, fissando orari stabili per il risveglio, i pasti, l’attività fisica o di rilassamento. Le routine danno forniscono la stabilità, anche emotiva.

NON ESPORSI ECCESSIVAMENTE A NOTIZIE E PRENDERE INFORMAZIONI SOLO DA SITI UFFICIALI E ACCREDITATI

Restare informati è diritto e necessità ma sovraesporsi alle informazioni, soprattutto se ansiogene, è controproducente. La continua ricerca di informazioni rassicuranti potrebbe esporre ad informazioni ansiogene. Spesso nel web le notizie non sono verificate e potrebbero essere fake quindi è fondamentale prendere informazioni solo da fonti istituzionali (Governo.it, protezionecivile.gov.it) e ufficiali.

CIRCONDARSI DI PERSONE RASSICURANTI ANCHE SE A DISTANZA ATTRAVERSO LE TELEFONATE

L’isolamento forzato non è sinonimo di asocialità. Riscoprire le usanze del passato, come i rapporti di vicinato attraverso la comunicazione dalle finestre e dai balconi.

Preferire le telefonate ai messaggi accorcia le distanze permettendo di percepire il calore di una relazione umana.

TRASFORMARE QUESTO SITUAZIONE IN UN MOMENTO DI CRESCITA PERSONALE

La solitudine non è necessariamente fonte di problema. Sfruttare questa situazione per evolvere e per prendere coscienza di tutte le risorse di cui si dispone. 

Tutti abbiamo la possibilità, cambiando il nostro personale punto di vista, allargare la mente in modo da evadere virtualmente da questa situazione proiettandosi nel futuro.

CHIEDERE AIUTO!

In alcuni casi per quanti consigli si possano ricevere la situazione non cambia e i sintomi sembrano insostenibili. è quello il momento per chiedere aiuto. L’Ordine degli Nazionale degli Psicologi con il progetto #psicologicontrolapaura mette a disposizione un servizio on-line L’isolamento forzato non è sinonimo di asocialità. Riscoprire le usanze del passato, come i rapporti di vicinato attraverso la comunicazione dalle finestre e dai balconi.

Pubblicato da Dott.sa Fabiola M. Comotti

Sono la dottoressa Fabiola M. Comotti, ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia Clinica nel febbraio del 2013. Ho conseguito l'abilitazione nel febbraio del 2016 presso l'Ateneo di Firenze. Sono iscritta all'Albo degli Psicologi della regione Emilia-Romagna con codice 8606. Mi occupo di counseling psicologico basato sulle emozioni, di training per teamworks e di ecoterapia.