Cosa dice il DDL Zan

Cosa dice il DDL Zan? Proviamo a capire meglio. Nella speranza che riuscendo a capire meglio si può riuscire a seguire il dibattito aperto su tutti i media.

 

cosa propone il DDL Zan?

Si tratta in breve di dieci articoli.  In realtà contiene misure per la  prevenzione e il contrasto agli atti di discriminazione e di violenza. Ma ancora più importante è che questi atti vengono ricondotti a fattori come: sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. E’ un tentativo di estensione della legge Reale-Mancino inerente il razzismo e l’omofobia. Non solo i punti fondamentali vedono l’inasprimento delle pene ma anche l’istituzione di una giornata dedicata all’interna della quale creare eventi informativi, formativi e culturali all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. Il tema della giornata dovrebbe essere proprio il contrasto alla discriminazione basata su questioni di ordine sessuale, di genere, di orientamento sessuale e di identità di genere.

Da recenti ricerche è emerso che il 60% circa delle donne intervistate è contraria a questa legge. Mentre il 25% è favorevole e il 15% non conosce i contenuti della legge.  Successivamente alla lettura di questi dati ho ritenuto opportuno chiarire alcuni concetti collegati al DDL Zan.

Cosa si intende per….

Genere.  Deriva dal termine latino genus per poi diffondersi anche in Francia e in Inghilterra con i termini gendre e gender. E’ utilizzato per indicare modelli relazionali e aspettative derivanti da uno specifico ruolo. Da questo ne derivano differenti vincoli e opportunità.  Va distinto dal concetto di sesso. Si parla di femminile, maschile, non binario, 3°-4°-5° genere. Esistono diverse culture che contemplano generi diversi.

  • Non binario – soggetto che non si riconosce nella classificazione basata su maschio e femmina.
  • 3°-4°-5° genere – in diversi paesi e culture sono presenti classificazioni di genere diverse. Alcuni esempi sono:

Sesso. Parola che rimanda alla struttura biologica maschile, femminile e intersessuale. Si lega al genotipo e all’aspetto fisiologico.

  • Intersessuale – persona che presenta caratteri sessuali non definibili esclusivamente come maschili o femminili. Ne è un esempio l’ermafrodismo.

Differenza tra orientamento sessuale e identita’ di genere

Identità di genere. E’ un fattore soggettivo che riguarda il senso di appartenenza di ogni individuo ad un determinato genere. Concetto introdotto da R. Stoller. E’ indipendente dall’orientamento sessuale. Così come può essere correlata al sesso alla nascita oppure esserne svincolato. Oltretutto diversi studi hanno cercato di comprendere quali siano i fattori che determinano l’identità di genere. Infatti sono stati valutati fattori genetici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali e culturali. Non sono stati evidenziati risultati certi. Da qualche anno si parla di post-umanesimo per spiegare la determinazione dell’identità di genere.

Orientamento sessuale. Si manifesta come un’attrazione di tipo  romantica, emozionale e sessuale.  E’ indipendente dal sesso alla nascita, dal genere e dall’identità di genere. 

  • Lesbica – femmina attratte da femmina.
  • Gay – maschio attratto maschio.
  • Bisessuale – persona attratta da individui del proprio sesso e del sesso opposto.
  • Queer – persona che si sta interrogando relativamente al proprio orientamento sessuale.
  • Asessuale – persone non interessate alla sessualità.
  • Pansessuale – persone attratte da persone di generi diversi, che però rifiutano la classificazione maschio/femmina.
  • Kinky – persone dalla sessualità atipica.

conclusioni

Nel DDL Zan si inserisce nella legge un inasprimento delle pene nel caso in cui le discriminazioni e le violenze vengano agite in risposta al genere, sesso, orientamento sessuale, identità di genere o condizione di disabilità della vittima.

Per approfondire ed avere maggiori informazioni relative a questi temi è possibile rivolgersi a professionisti o ad associazioni.

 

 

 

 

Pubblicato da Dott.sa Fabiola M. Comotti

Sono la dottoressa Fabiola M. Comotti, ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia Clinica nel febbraio del 2013. Ho conseguito l'abilitazione nel febbraio del 2016 presso l'Ateneo di Firenze. Sono iscritta all'Albo degli Psicologi della regione Emilia-Romagna con codice 8606. Mi occupo di counseling psicologico basato sulle emozioni, di training per teamworks e di ecoterapia.