Ecoterapia: le origini

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dell’attenzione all’impatto che l’uomo e le sue opere hanno sulla natura ma anche a come il contatto con la natura influisce sull’essere umano. Sempre più frequentemente si assiste allintegrazione ed inclusione di panorami naturali all’interno di progetti architettonici e ingegneristici nella riprogettazione degli spazi urbani.

Secondo l’Ecopsicologia il distacco dagli elementi e dai paesaggi naturali si connette inevitabilmente all’attuale disagio, riscontrabile a livello sociale, relazionale, politico, oltre che ambientale; disagio che si manifesta come un malessere diffuso caratterizzante l’intera persona.

Al centro della questione va posizionato l’essere umano e lo stile di vita che egli stesso ha deciso di adottare e che lo vede sempre più spesso isolato e caratterizzato dall’esaltazione dell’Ego a discapito della socialità, della responsabilità partecipativa, costantemente in corsa verso il raggiungimento di tempi ed esiti prestazionali sempre più ambiziosi. Questo modo di pensare ed agire crea un circolo vizioso nel quale l’isolamento e la mancata considerazione della natura ne sono elementi fondamentali.

L’Ecopsicologia e dell’Ecoterapia si sono sviluppate negli anni ’80 Novecento, per indagare le cause della crisi ecologica e per sviluppare ambienti residenziali, di cura e di lavoro favorevoli al benessere in un’ottica di coesistenza di uomo e natura.

L’Ecopsicologia nell’ambito della psicologia trova le sue origini nel filone di ricerche che sviluppatesi a partire dagli anni ’50 del 1900 si è concentrato sugli aspetti fisici e spaziali del comportamento umano.

Si possono rintracciare richiami ad autori provenienti dalla psicologia della percezione e dall’approccio psicosociale, la psicologia ambientale ed architettonica. Nello specifico si ricordano le teorie della tradizione della psicologia della percezione di Koffka, Brunswik, Gibson e la scuola transazionale; le teorie di Lewin, Barker e Bronfenbrenner; il contributo della psicologia sistemica di Bateson.

Il contributo maggiore per lo sviluppo dell’Ecopsicologia viene dalla psicologia ambientale ed architettonica, dagli studi dell’ecologia della Gestalt, della geografia del comportamento. Tali studi rappresentano gli antecedenti dell’ecopsicologia, che assume una prospettiva nuova e più ampia rispetto ai modelli tradizionali, ridefinendo il concetto di relazione che lega essere umano e ambiente.

Il paradigma assunto dall’ecopsicologia e derivante dalle scienze biologiche trae ispirazione da correnti di pensiero affini alla cultura ecologica, ed interpreta il degrado del contesto ambientale nel mondo contemporaneo quale esito di una profonda scissione che è venuta a determinarsi tra l’uomo e l’ambiente naturale. L’allontanamento dell’uomo moderno dal mondo della natura è peraltro parallelo alla perdita di connessione con l’origine biologica dell’esistenza e dunque con l’esperienza del corpo. La dicotomia mente-corpo ha avuto l’effetto di allontanare l’uomo dalla propria fisicità.

La proposta dell’ecopsicologia in ambito clinico e nello specifico l’apporto dell’ecoterapia al sostegno e allo sviluppo del benessere avviene proprio grazie ad un contatto diretto o indiretto con il mondo della natura. Tale incontro è volto a sviluppare, attraverso la dimensione percettiva ed emotiva dell’esperienza, quello che viene definito il senso del luogo, ossia la consapevolezza del legame profondo che connette l’uomo al mondo naturale.

Dalla revisione della letteratura sono emersi molti studi che, coinvolgendo individui e ambiente naturale, hanno evidenziato gli effetti che il contatto con la natura presenta sulle persone.

La teoria bio-evoluzionistica, all’interno della quale si collocano le ricerche interessate ad approfondire l’influenza positiva che l’ambiente naturale tende ad avere sui soggetti in rapporto al benessere fisico e psicologico, interpreta tali effetti benefici quale esito dell’intervento di fattori biologici, dunque di tipo evolutivo.

Pubblicato da Dott.sa Fabiola M. Comotti

Sono la dottoressa Fabiola M. Comotti, ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia Clinica nel febbraio del 2013. Ho conseguito l'abilitazione nel febbraio del 2016 presso l'Ateneo di Firenze. Sono iscritta all'Albo degli Psicologi della regione Emilia-Romagna con codice 8606. Mi occupo di counseling psicologico basato sulle emozioni, di training per teamworks e di ecoterapia.