STRESS DA RIENTRO – Per un ritorno sereno alle città

Il numero di persone che presentano fastidi associati allo stress da rientro è impressionante. Da una ricerca pubblicata dal San Raffaele di Milano, circa sei milioni di italiani ogni anno riferiscono una qualche forma di sintomatologia legata al rientro.

Vorrei sottolineare che non si tratta di una vera patologia ma di un insieme di sintomi, che possono comprendere disagio, alterazioni dell’umore, ansia, insonnia, difficoltà di concentrazione, pesantezza e spossatezza, rallentamento, eccessivo senso di responsabilità, preoccupazioni per le prestazioni e per i risultati. I soggetti più a rischio sembrano essere coloro che rientrano alle attività lavorative e di studio dopo un lungo periodo di interruzione.

Prima di tutto vorrei specificare che per stress intendo una condizione di disagio dovuta all’azione endocrina dell’organismo attivata in risposta alle richieste ambientali, quindi per un rientro sereno e per prevenire l’insorgenza di sintomi si consiglia di mettere in atto pochi e semplici accorgimenti.

  1. Concedersi molte ore di sonno nei primi giorni dopo il rientro, quindi 8-10 ore, evitando di passare direttamente ai ritmi di vita abitudinari che prevedono in media 6-7 ore di sonno.

  2. Il rientro deve essere graduale, quindi sarebbe meglio per coloro che dispongono di lunghi periodi vacanza un rientro anticipato in modo da abituare lentamente l’organismo ai ritmi frenetici della vita quotidiana. Un’attenzione particolare la rivolgo agli studenti che, dopo tre mesi di pausa, ritornano tra i banchi di scuola. Il rientro deve essere graduale quindi, per quanto possibile, a partire da un decina di giorni prima dall’inizio delle attività scolastiche, si raccomanda di riprendere gradualmente i ritmi scolastici dalla sveglia alla routine dei compiti e dello studio, prevedendo anche il ripasso e la rilettura dei compiti svolti durante le vacanze. Questo permetterà di abituare l’organismo e la mente.

  3. Un buon metodo per diminuire i livelli di stress è quello di svolgere attività fisica, infatti il passaggio dalla luce naturale alla luce artificiale può favorire il manifestarsi di fastidio agli occhi, emicranie e cefalee. È consigliato, per queste ragioni, praticare del movimento e passare quanto più tempo possibile all’aria aperta.

  4. Il riadattamento alle routine quotidiane è favorito dallo stato mentale positivo, è perciò necessario essere ottimisti e propositivi. Suggerisco di pensare all’opportunità legate al rientro, nel caso dei bambini potrebbe aiutare parlare dei compagni di classe che si ritroveranno a scuola e degli amici che si potranno rincontrare. A questo proposito suggerisco di contattare alcuni compagni di classe per programmare un incontro al parco in modo da predisporre psicologicamente il bambino all’inizio della scuola. Per gli adulti e coloro che già lavorano, invece, consiglio di ricorrere a brevi e frequenti pause, una ogni due ore nei primi giorni dal rientro.

  5. Se vi è possibile organizzate un week-end o una giornata di relax in modo da vivere momenti sereni e rilassanti. Nel primo periodo dal rientro il livello di affaticamento fisico e mentale è più alto perché ci si deve ancora riabituare, quindi, la possibilità di vivere alcuni momenti di relax permette all’organismo di ricaricarsi.

Oltre a questi cinque punti non ci dobbiamo dimenticare le buone abitudini legate alla sana e corretta alimentazione e all’utilizzo della tecnologia. Ricordo che i pasti devono essere regolari e i cibi facilmente digeribili e sufficienti a fornire una carica energetica e proteica all’organismo. Non è consigliabile ricorrere a diete riparatorie al rientro dalle vacanze.

Concludo con il sottolineare che la stanza da letto non deve diventare una prosecuzione della zona giorno, quindi non utilizzare strumenti tecnologici, come tv, smartphone, pc, rende questo ambiente favorevole al sonno, rilassante e psicologicamente caratterizzato da un senso di accoglienza e tranquillità.

Non mi resta che augurarvi buon rientro.

Pubblicato da Dott.sa Fabiola M. Comotti

Sono la dottoressa Fabiola M. Comotti, ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia Clinica nel febbraio del 2013. Ho conseguito l'abilitazione nel febbraio del 2016 presso l'Ateneo di Firenze. Sono iscritta all'Albo degli Psicologi della regione Emilia-Romagna con codice 8606. Mi occupo di counseling psicologico basato sulle emozioni, di training per teamworks e di ecoterapia.