Psicologo della diade cane-padrone

Negli ultimi anni il numero di animali domestici, tra cui i cani, che condividono la vita domestica sono notevolmente aumentati. Ma a tanta gioia nella condivisione della vita con un cane corrispondono anche tante aspettative, responsabilità e compromessi. Spesso queste aspettative vengono deluse e la tendenza è di ricorrere al web, dove si possono rintracciare numerose informazioni e diversi suggerimenti sul comportamento del cane, su ciò che sia meglio per renderlo felice, per educarlo e per riconoscere, prevenire o intervenire sui diversi disturbi comportamentali.

La maggior parte dei consigli provengono da esperti e professionisti di diversi ambiti e discipline, tra i quali veterinari, biologi, addestratori, allevatori, educatori. Questi professionisti sono ottimi osservatori del comportamento animale, tanto da essere paragonabili agli etologi, ossia sapienti del comportamento animale ed il loro supporto è fondamentale quando si parla unicamente dell’animale. È necessario sottolineare che troppo spesso queste professionalità tendono a concentrare l’attenzione solo sul benessere del cane considerandolo isolato dall’ambiente affettivo ed emotivo che lo circonda. Da studi emerge che questo approccio è limitativo, infatti il benessere del cane ma anche quello del padrone o della famiglia che lo ospita dipendono da una serie di complesse dinamiche definite all’interno della diade cane-padrone.

Lo psicologo per cani, invece, è una nuova figura professionale che, dopo adeguata formazione ed esperienza, è in grado di occuparsi della diade cane-padrone da un punto di vista relazionale. Per poter svolgere a pieno questo compito sono richieste competenze in ambito di psicologia umana ma anche di comportamento animale. Lo psicologo della diade cane-padrone, definito in modo contemporaneo psicologo canino, racchiude in sé competenze specifiche per la valutazione del comportamento del cane e del padrone, le dinamiche relazionali della diade ma anche della famiglia intera che ospita il cane in modo da individuare i segnali di scompenso e i fattori di rischio e di protezione dallo sviluppo di comportamenti problematici.

Nella mia esperienza uno dei fattori maggiormente diffusi, che possono in un certo modo causare comportamenti disturbati o disturbanti, è rappresentato dalla tendenza del padrone di attribuire vissuti, atteggiamenti, pensieri e sentimenti umani al proprio cane oltre ad attribuire al cane stesso un ruolo non proprio della sfera animale, come ad esempio considerare il cane al pari, se non attribuendo maggiore valore, dei figli.

Il primo compito principale dello psicologo della diade cane-padrone è quello di osservare, ascoltare e valutare il comportamento del padrone, sia relativamente agli atteggiamenti manifesti sia dal punto di vista più profondamente psicologico. Perché questo? Perché il comportamento del cane è una cartina tornasole, una lente di ingrandimento di ciò che avviene a livello psicologico del padrone e delle dinamiche relazionali della famiglia. Il cane è sensibile, non solo al tipo di attenzioni che riceve dal padrone, ma riceve anche notevoli influenze dal clima famigliare in generale e dal tipo di atteggiamento che il padrone mostra in presenza di altri animali, altre persone o in situazioni particolari. Per fare un esempio: se portando il cane in un parco frequentato da altri animali il padrone nella condizione di un incontro con un altro cane si pone impaurito, rigido e con un atteggiamento corporeo difensivo o spaventato questo innescherà nel cane una reazione di attacco o fuga facendogli manifestare comportamenti di diffidenza (coda tra le gambe, orecchie indietro, ringhio, occhio molto esposti e spalancati) oppure di difesa/attacco (peli dritti lungo la schiena, zampe posteriori abbassate e larghe pronte a saltare, ringhio aggressivo e predisposizione al confronto fisico con l”avversario’. Questi sono solo esempi di comportamenti che rendono la convivenza e compagnia del cane poco piacevole e per nulla rilassante, per questi motivi potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista della psicologia della diade cane-padrone.

Come può aiutare questo tipo di psicologo? Innanzitutto, come ogni intervento psicologico è fondamentale mettersi in gioco e chiedersi non tanto ‘come posso fare per migliorare il comportamento del mio cane?’ ma ‘come posso essere un buon padrone?’

Vorrei in primo luogo dare un consiglio a che non fosse ancora in possesso di un cane ma avesse l’intenzione di adottarne o comprarne uno:

  • non seguite le mode perché i cani che vedete in tv sono reali ma dai comportamenti falsati, nel senso che sono altamente addestrati e comunque quasi mai per l’intero film vedete lo stesso animale, perché sulla base delle predisposizioni individuali vengono selezionati per giocare a palla, portare il giornale, ecc.

  • nessuna razza è più o meno pericolosa, aggressiva, docile, giocherellona o paziente di altre. Nella mia esperienza mi sono capitati golden retriver o dalmata o bigle altamente aggressivi, poco socializzanti e per nulla pazienti e pincher, rotwailer e pitbull da pet-therapy. Non esiste quindi la razza perfetta esiste il cane perfettamente compatibile per ogni padrone o nucleo famigliare.

Detto questo i padroni dei cani problematici si rivolgono maggiormente a veterinari o addestratori e in alcuni casi sono questi che invitano il padrone a rivolgersi ad uno psicologo canino, quindi la soluzione dello psicologo sembra essere l’ultima risorsa soprattutto per la reticenza dei padroni di chiedere aiuto a questa figura professionale pensando che SOLO IL CANE DEBBA ESSERE CURATO. Nella realtà l’intervento maggiormente efficace e con risultati che durano nel lungo termine sono proprio quelli che vanno a modificare le dinamiche relazionali della diade cane-padrone e quelle famigliari in relazione al cane.

Come si svolgono queste consulenze? Come per le altre consulenze psicologiche svolgo il primo colloquio informativo per telefono o con scambio di messaggi mail o whatsapp. Stabilito che è interesse comune effettuare una valutazione della situazione, il primo vero incontro avviene presso il domicilio del cliente, cioè nell’ambiente naturale del cane. Questo primo incontro, per quanto riguarda i miei servizi, è gratuito in quanto necessario per fare una valutazione reciproca della situazione della disponibilità ad iniziare un trattamento.

Accordata la volontà di collaborazione, le prime sedute sono puramente osservative e, se possibile, richiedono la presenza di tutti i membri della famiglia in modo da poter valutare le dinamiche relazionali di tutto il gruppo famiglia. Verranno raccolte anche informazioni sulle motivazioni per cui è stato preso un cane, chi ha deciso, chi se ne occupa e sulle routine quotidiane dei membri del gruppo anche in relazione ai bisogni del cane, ma non solo.

Dopo un paio di incontri di osservazione e valutazione si procede con una seduta di osservazione dei comportamenti disturbanti e disturbati del cane, per poi procedere con il lavoro vero e proprio. È da sottolineare che la metodologia e le tecniche utilizzate variano molto in base alla problematica e all’esito della valutazione. Queste possono variare molto e vanno da piccoli accorgimenti di approccio al cane a veri e propri percorsi informativi e di consapevolezza sulla psicologia del cane.

Spesso il comportamento del cane è solo un sintomo di un approccio relazionale ed emotivo in disequilibrio ed è quindi su questo elemento che lo psicologo dovrà lavorare. È fondamentale su questo punto sottolineare che lo psicologo è tenuto alla riservatezza e alla tutela della privacy quindi non si deve avere alcun timore o remora nell’aprirsi e nel condividere i propri vissuti. Più sincera e partecipata sarà la collaborazione tanto maggiore saranno le soddisfazioni della collaborazione.

Personalmente svolgo gli incontri al domicilio del cliente, in luogo pubblico o presso la sede dello Studio basando la scelta esclusivamente sulla base delle caratteristiche della situazione emersa e sulle esigenze del cliente. Gli incontri consigliati sono a cadenza settimanale.

Pubblicato da Dott.sa Fabiola M. Comotti

Sono la dottoressa Fabiola M. Comotti, ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia Clinica nel febbraio del 2013. Ho conseguito l'abilitazione nel febbraio del 2016 presso l'Ateneo di Firenze. Sono iscritta all'Albo degli Psicologi della regione Emilia-Romagna con codice 8606. Mi occupo di counseling psicologico basato sulle emozioni, di training per teamworks e di ecoterapia.