Ansia: conoscerla per combatterla

Ansia: conoscerla per combatterla

Ansia! Conoscerla aiuta a combatterla e gestirla.

Spesso si sente parlare di ansia anche se non è ben chiaro il significato di questa parola. L’ansia è la paura di qualcosa. L’oggetto di questa paura può essere concreto o astratto. In alcuni casi riguarda eventi e oggetti specifici e in altri casi situazioni generiche.

La paura limitata a specifiche situazioni, reali e ad alto rischio è funzionale alla sicurezza. L’uomo preistorico poteva evitare di cadere negli agguati dei predatori avendone paura. Mentre oggi le persone possono evitare il contagio da Covid avendone paura.

la paura deve portare ad essere prudenti. se invece impedisce di vivere una vita normale è considerato patologica.

L’ISS riferisce che due milioni e mezzo di italiani soffre o ha sofferto di ansia. 

Cosa si nasconde dentro questa parola?

L’ansia come emozione

La paura è un’emozione. si lega ad un vissuto di pericolo, minaccia e preoccupazione. Può riguardare situazioni specifiche o si può presentare in linea generale in qualsiasi contesto di vita.

La differenza tra ansia patologica e paura funzionale si trova nella valutazione del rischio e nelle caratteristiche reali dell’evento. Ad esempio davanti ad un’immagine di un ragno una persona potrebbe mostrare segni di ansia. questo vuol dire che il rischio percepito è alto anche se quello reale è basso. Di conseguenza questa reazione ansiosa non è funzionale.  

Inoltre l’ansia patologica influenza la vita quotidiana portando alla riduzione inconsapevole della libertà personale. Ad esempio molte persone che hanno paura di volare a livello di ansia patologica, cioè fobia, si nascondono spesso dietro al fatto che non hanno mai avuto l’occasione. La vera domanda è se non hanno avuto l’occasione o hanno evitato l’occasione.

L’ansia può essere generalizzata. In questo caso la paura interessa ogni situazione. 

Dove si attiva l’ansia nel corpo?

Nel momento in cui ci si trova davanti ad un pericolo o presunto tale, l’organismo produce ormoni e sostanze, come cortisolo e adrenalina, che predispongono alla fuga o all’attacco. Ripensiamo all’uomo primitivo che trovandosi davanti ad un belva feroce deve rispondere con la fuga o con la lotta. Tra le conseguenze di questa distribuzione di sostanze nel corpo sono estremamente legate al vissuto ansioso.

  • Aumento pressione sanguigna, frequenza cardiaca.

  • Diminuzione dell’attività gastrica e della mobilità intestinale.

  • Aumento della frequenza respiratoria.

  • Maggiore attenzione agli stimoli.

  • Altri segnali: aumento temperatura e sudorazione.

Come affrontare e gestire l’ansia

Il vero problema è che sempre più spesso queste reazioni non sono collegate alla presenza di un reale ed imminente pericolo. Oltre alla complessità dell’ambiente in cui viviamo e che richiede alla mente la capacità di spostarsi tra passato e futuro. Ciò comporta una risposta emotiva di paura per eventi ipotetici futuri che potrebbe cronicizzarsi nel caso in cui la situazione vada avanti per lunghi periodi.

L’ansia può essere gestita grazie alla conoscenza. Il motto per controllare l’ansia è conoscerla per capirla e capirla per controllarla. Diverse cose possono aiutare: fare sport, imparare a controllare la respirazione, la meditazione, corretti stili di vita e solide relazioni sociali.

Nei casi in cui le paure siano fuori controllo e risulti pervasiva e invalidante per la vita della persona è utile e consigliabile ricorrere all’aiuto degli specialisti. Psicologi, psicoterapeuti e psichiatri possono essere di aiuto in diverso modo ognuno secondo le proprie il proprio ruolo.

Pubblicato da Dott.sa Fabiola M. Comotti

Sono la dottoressa Fabiola M. Comotti, ho conseguito la laurea magistrale in Psicologia Clinica nel febbraio del 2013. Ho conseguito l'abilitazione nel febbraio del 2016 presso l'Ateneo di Firenze. Sono iscritta all'Albo degli Psicologi della regione Emilia-Romagna con codice 8606. Mi occupo di counseling psicologico basato sulle emozioni, di training per teamworks e di ecoterapia.